www.thebisness.com - Settimanale di satira aziendale e del management (edizione italiana)
by PIER PAOLO CEVOLI
Numero cinquantatre
Lunedì venti maggio duemiladue
Esce il martedì (o un po' dopo)
Redazione: Stefano Del Magno, Giampaolo Montaletti, Alberto Scotti, Emiliano Canova, Pierguido Quartero

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CAMPAGNE PROMOZIONALI

Quello che non si può vendere si deve regalare.
Giulio Cesare


Dio me l'ha data, guai a chi la tocca.
Napoleone - Cerimonia di incoronazione a Re d'Italia


PROMOZIONI CAMPAGNALI


THE BISNESSEIDE - terza puntata
Gli altari
Sparuti lettori, ci eravamo lasciati laddove il dolce zefiro delle circostanze cominciava a spettinare i grafici di vendita della società e a scompigliare il conto corrente del nostro Presidente.
Nel particolare segmento del mercato di cui BISNESS si occupa (a proposito, nessuno è in grado di dire qual è ma non è rilevante: i peones non conoscevano Diego della Vega ma tutti avevano bisogno di Zorro), ora il Presidente è un re, e un re, si sa, ha bisogno di un maniero, di una piramide, di una ziqqurat, di un mausoleo, di un Circo Massimo con annesso Anfiteatro per la corsa delle bighe. Ha bisogno di una sede.
Laddove c'era l'erba e la lamiera degli inizi, una Via Gluck di stenti e miserie, architetti di grido, arredatori di grido, muratori di grido (il capomastro preparava il cemento in una betoniera nera firmata da Armani) lavoravano alacremente per la costruzione della IX meraviglia del mondo: la sede. Vetri di Murano scintillavano sulla facciata, maestranze boeme nella hall montavano enormi lampadari a gocce, sembrava di essere a Montecarlo per l'annuale ballo della Croce Rossa.
Anche le macchinette dispensatrici di vivande (si, proprio loro, quelle che in un'azienda qualunque distribuiscono meste confezioni di tarallucci africani, sfarinati di cracker e liquidi nominalmente differenti ma chimicamente omologhi) erano uno splendore: plurilingui, con possibilità di utilizzo di vise, mastercards, american expresses gold, silver, platinum e altri metalli nobili, fornite di etnocucina (karkadè, caipirinha, sushi, soupe d'onion, fagioli con le cotiche).
Nel frattempo, il Presidente proseguiva la sua campagna aggressiva e incentivante nei confronti delle risorse umane (si, quelli che una volta erano gli impiegati e gli operai, ora si chiamano così. E' una finezza, è la nuova lingua d'oc del business che infiora dialoghi sfibrati dalla consuetudine: "o tu, presso qual signore, ottieni la mercede per il dignitoso tuo esistere? [trad. di "Dove lavori?"] "Ah, son risorsa umana in un opificio, laddove il numero sotto il numero si incolonna" [trad. "Faccio il contabile in una fabbrica"].)
The BISNESS aveva ormai trecento risorse umane, le migliori teste d'uovo rubate alla concorrenza, uno stuolo di segretarie di rettilinea efficienza ma con curve da Passo Pordoi.
Dolce musica di profitti che sale al cielo, una sinfonia wagneriana di ordini, una cavalcata delle Valchirie di fatturati e lui, il Presidente, come Lohengrin, discendeva maestoso il fiume della popolarità.
E il suo nome, composto di peonie e alloro, fu inciso in caratteri gotici sul green del più esclusivo Golf club della città, dove anche le palline e le buche hanno la evve moscia.
 
L'ANGOLO ACUTO DELLA POESIA
IL PRIMA E IL DOPING
La salita si fa sempre più dura
fredda è la pioggia e mi bagna
ma in cima all'erta montagna 
mi aspetta severa la Procura.
Una volta avevo uno scopo
di arrivare primo o secondo
ora, di spiegare a tutto il  mondo
che in realtà io non mi dopo.